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Immagine del redattoreClara Leone | Redattrice

Banana Fish: la denuncia al sogno americano

Lo studio MAPPA, nato nel 2011 dalle fondamenta della Madhouse Animation, esordisce nel settore dell'animazione con Sakamichi no Apollon, serie animata di 12 episodi prodotta da Koji Morimoto (Memories, Mind Game) e diretta da Shin'ichiro Watanabe (Cowboy Bebop, Samurai Champloo) che riceve recensioni positive sia per il proprio comparto tecnico che per le tematiche esposte da trama e personaggi. Negli anni successivi, lo studio continua a realizzare anime come Uchu Kyodai (2012/2014), Terror in Resonance (2014), Yuri on Ice (2016), Inuyashiki (2017), prodotti ben accolti dal pubblico che fanno emergere la casa di produzione dalla propria nicchia. Il vero successo, tuttavia, arriva solo nel 2018 con il riuscito adattamento animato di Banana Fish, manga omonimo di Akimi Yoshida pubblicato su Bessatsu Shojo Comic tra il 1985 e il 1994.


La trama della serie


Ash Lynx, un diciassettenne che lavora per conto della mafia newyorkese capitanata da Dino Golzine, rimane coinvolto in una serie di morti improvvise che si ricollegano a un unico indizio, "Banana Fish": una sostanza che porta prima alla pazzia del soggetto e dopo alla morte. Pieno di rancore verso l'uomo che lo ha trasformato - a suo malgrado - in una macchina assassina, Ash decide di scoprire gli oscuri segreti che si nascondono dietro "Banana Fish", accompagnato - tra i tanti personaggi - da Eiji Okumura, un fotografo giapponese suo coetaneo.



Banana Fish | Daelar Animation
© MAPPA


Contesto e sviluppo


Era il 1948 quando J. D. Salinger pubblicò il racconto Un Giorno Ideale per I Pescibanana nelle pagine del giornale New Yorker. Lo scrittore statunitense non poteva immaginare che, anni dopo, una giovane fumettista giapponese avrebbe utilizzato il titolo come fonte d'ispirazione per creare il proprio manga più famoso.


La trasposizione animata di Banana Fish si compone di 24 episodi, diretti da Hiroko Utsumi (Free, SK8 the Infinity) e sceneggiati da Hiroshi Seko (Shingeki no Kyojin, Mob Psycho 100, Dorohedoro, Jujutsu Kaisen), e generalmente segue fedelmente le vicende del manga con una unica modifica. La serie animata, infatti, non è ambientata nella New York di fine anni '80 ma nel 2010, e viene realizzata con un character design ammorbidito rispetto al tratto della Yoshida per rendere la storia più vicina e fruibile al pubblico attuale. Nonostante il cambiamento temporale, variazione che fa perdere all'anime il fascino noir del manga, la serie animata non solo riesce a rispettare lo spirito dell'opera originale, ma appassiona alla narrazione e ai personaggi un'ampia fetta del pubblico generalista, dimostrandosi solida e mai scontata. Da sempre gli Stati Uniti si sono atteggiati come la "terra ideale", luogo dove le speranze si trasformavano in sogni solo grazie al lavoro e alla determinazione degli abitanti al fine di raggiungere una buona condizione sociale ed economica, nascondendo tuttavia disagi legati all'abuso, alla povertà e alla criminalità.



Banana Fish | Daelar Animation
© Shogakukan


E chiamando in causa proprio questi tre elementi, Banana Fish punta il dito contro l'ipocrisia degli Stati Uniti, denunciando il tanto decantato "sogno americano". Nell'anime non viene mostrata la bellezza urbanistica e culturale della Grande Mela, costituita da grattacieli o parchi che riuniscono gente di Paesi diversi, ma al contrario, porta lo spettatore dentro una città corrotta dalla mafia, dove regnano la violenza, il disagio e il sopruso. Essendo una serie destinata principalmente a un pubblico di ragazzi e ragazze, alcune sequenze - come le scene di stupro - rimangono sottintese o (non)mostrate attraverso una censura, tuttavia riescono a risultare d'impatto per via della brutalità dei carnefici e dello shock psicologico provato dai personaggi vittime, rendendo dunque alcune vicende alquanto disturbanti. All'opera dello studio MAPPA si deve infatti riconoscere la capacità di affrontare tematiche tutt'oggi delicate e fatte passare in secondo piano dal politicamente corretto come il traffico di droga, la prostituzione minorile, l'omosessualità appena accennata e la violenza disumanizzante di cui sono vittime alcuni personaggi. In Banana Fish viene riportato tutto ciò che è sbagliato nella società americana e i due protagonisti, Ash e Eiji, accompagnano lo spettatore nel loro pericoloso viaggio, il primo per mostrare l'inferno in cui è dovuto crescere sin da bambino, mentre il secondo per fungere da intermediario al pubblico dell'Estremo Oriente, ovvero a persone che si avventurano in un ambiente complesso ma sconosciuto, aprendo quindi le porte a due realtà diverse: quella statunitense e quella giapponese.



Banana Fish | Daelar Animation
© MAPPA


I fondali scenografici di Banana Fish sono perfettamente curati. Gli stessi autori si sono recati a New York per riprodurre fedelmente i luoghi in cui sono ambientate le vicende [1]: edifici come il Washington Square Park, la New York Public Library di Bryant Park o vicoli dei quartieri poveri e malfamati della metropoli in cui, nella serie animata, scoppiano scontri a mano armata ispirati a classici pulp hollywoodiani come Il Mistero del Falco (1947). La vita di strada e la prostituzione maschile, argomenti fortemente influenzati dal film Un Cowboy da Marciapiede (1969), e infine il richiamo alla letteratura statunitense, così tanto marcata da aver fatto nominare i singoli episodi dell'anime con titoli di romanzi o di racconti scritti dagli scrittori americani più importanti del XX secolo come F. Scott Fitzgerald, Ernest Hemingway, William Faulkner e soprattutto J. D. Salinger, costituiscono gli aspetti citazionistici più interessanti della serie animata. L'opera dello studio MAPPA comincia con A Perfect Day for Bananafish, titolo del primo episodio, una intestazione allegorica che, come osserva il critico Jason Thompson [2], può ricollegarsi a un racconto sulla "crudeltà della vita, le esperienze traumatiche e la morte improvvisa", e si conclude richiamando il romanzo più famoso di Salinger: The Catcher In the Rye (Il giovane Holden) del 1951.



Banana Fish | Daelar Animation
© MAPPA


Personaggi


Il cast dei personaggi in Banana Fish è prevalentemente maschile, formato da ragazzi di strada alla guida di bande giovanili come Shorter Wong e Sing Soo-Ling (membri della banda cinese), personaggi leali come il giornalista e ex militare Max Lobo, l'ex assassino Blanca e il giapponese Shunichi Ibe o uomini corrotti e tragici alla ricerca di vendetta, categoria in cui si rispecchiano Frederick Arthur e Lee Yut-Lung. Ognuno combatte una propria lotta interiore, rischiando di buttare via la propria umanità commettendo atti violenti. Proprio di questo crimine si macchia Ash Lynx, protagonista della serie e giovanissimo criminale abbandonato dalla propria famiglia da bambino e costretto a sottostare alla mafia per sopravvivere. Il personaggio rappresenta una forte critica al disagio giovanile, come lo fu Holden Caulfield nel 1951, protagonista di Salinger di cui si notano alcune somiglianze, come il contesto violento e illegale in cui si muove e il soffrire di disturbo "post traumatico da stress" legato a tristi episodi d'infanzia [3]. L'aspetto estetico, l'infanzia rovinata da abusi e l'adolescenza legata alla droga di Ash sono invece, e purtroppo, basati su River Phoenix, compianto fratello dell'attore Joaquin Phoenix e grande promessa di Hollywood a cavallo tra gli anni '80 e '90 grazie alla pellicola Belli e Dannati (1991) [4].



Belli e Dannati | Daelar Animation
© New Line Cinema


Nel film, River Phoenix recita nel ruolo di Mike, prostituto innamorato del suo migliore amico Scott, interpretato invece da Keanu Reeves. Ash, sebbene il suo carattere risulti freddo, nasconde il suo malessere dietro a una pistola e a un comportamento irruente, e l'unico che riesce ad aprirgli l'animo è Eiji Okumura, co-protagonista della serie e interesse amoroso-platonico del protagonista.


Quando ci siamo incontrati sapeva che tipo di persona fossi, eppure mi parlavi senza problemi... ho pensato fosse un tipo strano e che magari dipendesse dal fatto che era straniero, ma poi ho capito che mi sbagliavo... quando era vicino a me la sua dolcezza e la sua onestà attraversavano tutto il mio corpo... mi rendeva completo.

(Ash Lynx | Episodio #24 - The Catcher In the Rye)


Banana Fish viene erroneamente associato ai boys love ma fondamentalmente non è una storia d'amore, nonostante il rapporto tra i due protagonisti sfoci chiaramente oltre sia l'amicizia che la fratellanza. Ash ed Eiji non hanno una relazione fisica e non si dichiarano, ma il loro rapporto è intenso, profondo e si mostra a piccole dosi di tenerezza nel corso della storia, in brevi occasioni che mettono in primo piano i bisogni dell'altro, aiutandosi sempre a vicenda.



Banana Fish | Daelar Animation
© MAPPA


Eiji, con il suo carisma e con la sua bontà d'animo, riesce a tirar fuori la parte più umana di Ash, un ragazzo tormentato dai propri crimini tanto da provare disgusto e paura verso sé stesso. Accanto a Eiji, Ash riesce a sentirsi un ragazzo normale e non un oggetto sessuale continuamente abusato e torturato per il puro piacere. E il ragazzo giapponese, per Ash, diventa l'unica ragione di vita da difendere a qualunque costo. La loro relazione non si sviluppa attraverso normali conflitti sentimentali, bensì mostrando lotte che i due giovani combattono insieme contro chiunque cerchi di ostacolarli e di privarli della vita normale che meriterebbero.


Conclusioni


Banana Fish inizia con un mistero da risolvere e, con il progredire della serie, imbocca la strada del thriller, di un racconto giallo con intrighi tra bande e tradimenti che si intrecciano per poter mandare avanti una storia avvincente ma non esente da piccoli buchi di trama, dovuti perlopiù alla serializzazione dell'opera animata. Nonostante ciò, l'anime esprime tematiche mature e profonde per un pubblico adolescenziale e propone una forma di amore puro e platonico tra due ragazzi, elementi che nel 2018 lo hanno fatto diventare un piccolo cult e il vero gioiello del MAPPA.


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APPROFONDIMENTI


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